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giovedì 11 luglio 2013

Muse -THe Unsustainable Tour 2013, Roma

Muse.mu
Come sempre, dopo una settimana, eccoci qua ad analizzare l' ultimo concerto dei Muse, che come pensavamo, non ha compiuto con il proposito di superare il passato indoor tour.
Roma e' stata la citta' scelta per la registrazione del dvd officiale, ma se ció faceva sperare di vedere un concerto con una setlist quasi perfetta, la delusione è stata grande.

La giornata inizia con un diluvio universale che fino alle 5 fa tremare i fans e probabilmente i Muse stessi per ció che comporta la ripresa del dvd e portarsi un palco mastodontico dietro.
A me il concerto é piaciuto, perché musicalmente la forza che hanno i 3 di Teignmouth la hanno in pochi, ma questa volta tanti sono i peró.
Iniziamo con il lato puramente estetico.
Questo tour a mio giudizio è il meno interessante come messa in scena, tendente ad un pacchiano fine a se stesso, molto peggio dell'esagerazione ostentosa dell'outdoor del Resistence, che visualmente sperimentava con il mapping 3D.
Qua, a parte che tutto sia mastodontico e il polemico fuoco, non c'è  nulla. Qualche reminiscenza nei visuals del tour invernale, una lampadina gigante al posto dell' UFO che non apporta molto, le performance di una ballerina piuttosto discutibili e il lancio dei soldi falsi che c'e' piaciuto solo per il ricordo che ci siamo portati a casa e non per il concetto.
L unico punto degno di nota : il robot durante l'Unsustainable, che me lo sarei portato a casa immediatamente.
Per il resto dovrò affidarmi al DVD in quanto questo è stato il concerto del gruppo che ho potuto vedere meno in assoluto, molto poco loro sul palco e nulla sulla passerella.
Musicalmente, a parte la scelta di una setlist più che discutibile per la registrazione di un DVD, i Muse sono così potenti che non c'é nulla da dire.
Da Supremacy, a Plug in baby suonata come terza in poi é impossibile non essere trascinati dalla megalomania del gruppo.
Ai primi due accordi di Stockholm Syndrome mi entra la disperazione: il mio primo concerto senza Newborn!!!! Disperazione che aumenta proporzionalmente quando capisco che non avrei ascoltato neanche SunBurn.
Sono pochi i concerti che vivo tanto intensamente come i Muse, e anche se il palco mi sembrava oggettivamente brutto, non vedevo assolutamente nulla e la setlist era molto regolare, stiamo sempre parlando di una setlist dei Muse... 

Pero' passiamo al tema vero che mi ha lasciato piú interdetta.
Son 8 anni che vivo in Spagna e conseguentemente le ultime 4 volte che mi son recata ad un concerto del gruppo e' stato a Barcellona o a Madrid, ignorando quindi quale sia l'attuale pubblico italiano della band, e ad essere sincera avrei preferito continuare a non saperlo.
Sarà uguale in Spagna, ma non essendo il paese dove son cresciuta non me ne rendo conto.
A che va tutto ciò? Il pubblico italiano, con franchezza parlando, è orrendo.
E' il pubblico degli U2, dei Coldplay, di Ligabue e Vasco Rossi.....mi sa che addirittura il pubblico dei The Killers e' più decente di quello dei Muse...
Vedere come tutto Facebook stesse al concerto all'Olimpico mi ha ricordato il dramma di AmoreMatico dei Subsonica ad Enzimi a SaxaRubra, e mi domando: ma da quando? Gente che non si e' mai comprata un album e rosicando per non essere potuta stare là, ma perchè? 
Io so che i Muse con la loro maquiloquenza hanno acquisito una gamma di pubblico molto più vasta rispetto a quando iniziarono, ma non posso fare a meno di pensare che preferisco vederli in un paese che non mi rendo conto che gente li va ad ascoltare.

Poi un'altra cosa. Vivo concerti o Muse stessi, o chi sia...ma come vi viene in mente di vendere biglietti a 10 euro il giorno prima del concerto? Non lo dico perche' non apprezzo il gesto, lo dico perché non é giusto. Si sa che i veri fan comprano il biglietto il giorno di uscita, se non  in prevendita. Per riempire i concerti di gente che veramente e' appassionata del gruppo, non sarebbe il caso di fare queste promozioni con il fantomatico codice fan e non il giorno prima?!
Piú giustificata quella di Torino, che la gente poteva comprare il biglietto per il secondo giorno a metá prezzo, anche se in questo caso immagino che lo zoccolo duro dei fan giá si era comprato pure quello...


Poi Bellamy con le sue dichiarazioni fa aprire un'inchiesta su presunte mazzette che gli avrebbero chiesto pagare per poter utilizzare il fuoco nello Stadio... La storia giá si é risolta e Bellamy ha ritrattato. Risultato? Roma, scordati di rivedere nei prossimi dieci anni il gruppo.
Giá pare quasi certo che nel 2014 ci toccherá fare il sacrificio di andare a vedere il gruppo nel tour del suo ventennale, perlomeno per risentire Muscle Museum.. A Matt, Dom e Chris non gli piace star fermi...invecchierrano come Robert. (E speriamo che le mode passino un pò..)

giovedì 4 luglio 2013

Miglior scenografia live: il pop (Capitulo 2) The Circus starring Britney Spears

Tutti sappiamo quanto conta l'immagine nella musica pop.

Affronteremo questa tipologia di concerti ammettendo la grande lacuna di non aver mai visto dal vivo i progenitori del genere, ne Madonna, ne Michael Jackson, e per quanto sappiamo a memoria il dvd del "Confessions Tour" o il "Live in Bucarest" ci esimiamo da giudizi sul tema, in quanto di principesse e principi, boy band, girl band ne abbiamo viste più che sufficienti

Iniziamo con il concerto che per dimensioni ci è sembrato il più allucinante e può essere meglio definito come musical preregistrato che concerto: il "Circus Tour" di Britney Spears.

Correva l'anno 2009 e la principessa del pop dopo vari anni di crisi e non aver potuto promuovere come meritava il suo quinto album "BlackOut", finalmente tornava sulle scene dopo l'uscita di Circus.


In realtà la setlist del tour si caratterizzava da una più ampia presenza di brani del disco precedente che dell'attuale, e obbiettivamente nessuno poteva dire che Britney fosse tornata in perfetta forma, ma con lo stile di vita che conduceva negli ultimi anni, perdersi questa tourneì avrebbe potuto significare perder l'unica e ultima occasione per vedere uno spettacolo della cantante, e per questo a giugno, eravamo lì presenti nell'O2 di Londra ad uno spettacolo incredibile quanto surrealista, a tema circense.


Il palco era formato da tre piattaforme circolari che permettevano una visione perfetta da qualsiasi punto del recinto, e da un grande schermo sempre circolare che appariva e scompariva dall'alto a seconda del momento dello spettacolo.  Dopo una breve presentazione di Perez Hilton,  Britney appariva in pure stile Michael Jackson, vestita da maestro di cerimonia in mezzo alla piattaforma centrale.
La cantante era accompagnata da un numero indefinito di ballerini, acrobati, trapezisti e tutto era perfettamente curato fino all'ultimo particolare, un incrocio fra uno spettacolo stile "Cirque de Soleil" e un circo degli orrori con uno stile sadomaso.

La cosa più incredibile? La zona vip. Occupando il palco tutto il parterre, era impossibile mettere gente in piedi là vicino, le dimensioni del palco sono state una limitazione geografica per il tour in quanto complicato trovare città dove poter installare una struttura di queste dimensioni ed essere sicuri di fare un sold out in un periodo in cui Britney usciva da una delle crisi personali più nere.
Quindi nessun Diamong Ring!! I biglietti vip, che non ho idea quanto potessero valere, permettevano l'accesso a dei divanetti che si trovavano ai bordi della piattaforma sul palco, ossia direttamente all'altezza di Britney.
Lo spettacolo veniva interrotto da un intermezzo in cui sulle note di "Sweet Dreams" cantata da Marilyn Manson, la principessa del pop si perdeva in una suggerente orgia con gente mascherata (versione extended del video dell'ambigua If You Seek Amy).
Chi ha montato lo spettacolo sapeva perfettamente a che lacune doveva sopperire.


Britney non apre bocca per tutta la durata del concerto, se non un distaccato "Hi London", "Thanks London", "Goodbye London". In un momento arriva addirittura a parlare in playback. Se parla in playback, figuriamoci cantare.
In tutto il concerto non ha il microfono aperto un secondo.

A me sinceramente non è importato. Il Circus tour è come un musical con 90 minuti di remix delle canzoni di Britney, però che al posto di avere un attrice che interpreta la sua parte, ha direttamente lei sul palco. Io spero e credo che il 90% della gente che è andato a questa tournè fosse cosciente di questa situazione.
In alcuni momenti Britney dava quasi tenerezza, completamente sperduta nel medio di quel palco gigante, apparendo da una botola, all'improvviso dall'altra dalla parte opposta. Ballando, correndo, volando, il tutto senza aprire bocca.
Non è strano comprendere perchè il tour, pur essendo il più spettacolare dell'artista, non sia mai stato editato in dvd, a differenza della tourne del 2011.

Per il "Femme Fatale Tour" ci spostiamo a Lisbona. Niente a che vedere con il Circus che era fondamentalmente gay, il Femme Fatale è esclusivamente pacchiano. Palco limitato, nella versione portoghese privo di passerella, spettacolo senza grandi pretese, ma con una novità: Britney canta, non tutto, ha le basi registrate sotto e li' per li' manco te ne accorgi, ma rivedendo i video in casa non c'e' dubbio: la cantante ha finalmente il micro aperto e si può apprezzare in tutte le sue stonature.
Britney balla, Britney è animata, Britney interagisce con il pubblico, parla e sorride. Niente a che vedere con il robot sperduto del tour antecedente. Non a caso, neanche finisce il tour europeo, che a Natale gà è bello e pronto il dvd del concerto.


Perchè parliamo di Britney quindi riferendoci a miglior scenografia o palco?
Perchè a suo modo, Il Circus è uno dei tour di pop più incredibile che io abbia mai visto, e per chi è un poco fan di Britney, è meraviglioso e punto.
Chi la va a vedere, se non è terribilmente ingenuo sa per quello che paga, cosa che non si può assolutamente dire per gente come Beyonce o Black Eyed Peas, che vendono una serietà o un prodotto che in realtà non son in grado di sostenere.
  




ps. anche in questo caso, stiamo in pieno processo di ricerca delle foto e video dell'evento sui vecchi hard disk, tutte le immagini presenti nella pagina son state prese da internet.

mercoledì 3 luglio 2013

Miglior scenografia live: i leds (Capitolo 1)


U2
Una settimana fa e' morto uno dei grandi architetti della musica dal vivo: Mark Fisher.
Suoi sono i palchi di artisti del calibro di Rolling Stones, U2, Lady Gaga e Roger Waters, ed e' stato uno dei piu' importanti a marcare un passo verso il concetto di concerto come spettacolo globale, non solo sonoro ma anche visuale.
La maggior parte dei concerti ormai, a meno che non sian in un festival, non sono solo musica, ma sono anche spettacolo, luci e scenografia, e con questo non ci riferiamo solo ai grandi concerti di musica pop, ma anche agli spettacoli dei grandi del rock, dell'elettronica o della musica indipendente.
Muse
Radiohead, Muse, Massive Attack, Daft Punk sono alcuni fra i grandi nomi che prestano una grande cura e attenzione alla propria messa in scena elaborando generalmente un concetto, aggiungendosi alle star del pop che quasi sempre offrono uno spettacolo che passa in secondo piano le virtu' musicali, del quale esempio perfetto ne sono Madonna e tutti i suoi derivati.
Di esperienza di grandi concerti pop e non qui su BabeMMusic ne abbiamo abbastanza e prima di affrontare il prossimo concerto dei Muse, questo sabato all'Olimpico a Roma, ripassiamo quelli che ci hanno colpito maggiormente in negativo e in positivo, dividendoli per differenti caratteristiche che li distinguono; senza dubbio in questi articoli mancheranno alcuni grandi concerti ma preferiamo descrivere solo quelli che abbiamo vissuto personalmente e non visto in un dvd.


1) Leds, Visuals, schermi e derivati


Da quando nel mercato della musica dal vivo sono entrati i fantastici leds, non c'e' palco di gruppo alternativo vicino al concetto di arte, che ne sia privo.

alarm-magazine.com
Molti si ricorderanno l'impattante palco dei Massive Attack dell'inizio del 2000 realizzato da un collettivo di artisti inglesi chiamato United Visual Artists responsabili anche della famossisima piramide dei Daft Punk nell'ultimo tour del 2006. In ambo i casi l'effetto era impressionante, ed e' complicato dopo tanti anni descrivere l'emozione provata durante il famoso concerto del duo francese del Summercase di Barcellona, che fra suoni, luci, e leds e' stato una delle cose piu' perfette in assoluto che abbia mai visto. 


htto://www.uva.co.uk
I Massive Attack sempre son legati con una profonda relazione all'arte digitale. In apparenza potrebbe sembrare che negli anni si sono un po' ripetuti a messa in scena, cosa in realtà non vera. Nell'ultima tournè di un paio di anni fa, era impressionante il progetto di dataprocessing. Con tema di base l'informazione a seconda del paese, ritrasmettevano negli schermi di leds le notizie piu' importanti del momento. Chi non si ricorda di aver letto nel mezzo di tutte le notizie principali di attualità che apparaivano dietro al gruppo suonando "Tiziano Ferro es gay" , notizia di gossip principale della settimana?!

Parlando di leds e' inevitabile non parlare dei Muse. Come precedentemente giá detto, i Muse sono il gruppo che maggiormente comunica la propria magniloquenza musicale con un palco esattamente proporzionale.
Io insisto che il palco piu' bello dei Muse per me rimarra' sempre quello delle tre torri di leds dell'indoor tour.
L'inizio del concerto con la proiezione sugli enormi cilindri di gente salendo una scala continua ad essere una delle cose più impressionanti che abbia mai visto. Per il resto, già ne abbiamo parlato sufficientemene in altri post.


Leds? Chemical Brothers. In questo caso, più esattamente parliamo dei visuals proiettati sulla tela di leds dietro ai due dj che son un altro dei  grandi momenti della musica elettronica: impossibile non restare ipnotizzati dalle serie di immagini, dai robot e dal famoso pagliaccio che appariva di fondo.

Leds in Italia? Non mi ricordo esattamente che tour era, ma sicuramente un gruppo che perlomeno per una tourne' intera ne ha fatto grande uso sono stati i Subsonica, anche se la cosa migliore del gruppo sempre rimane il supporto della tastiera di Boosta che cambiava ad ogni tour. Indimenticabile quello con le molle.


Oltrepassando il concetto dei leds arrivano i RadioHead nel 2012 con un palco visualmente impressionante che porta ad un ulteriore livello  il concetto di leds e schermi in movimento. Il fondo diviso in due schermi di leds, 10 schermi in movimento che cambiando di posizione possono creare differenti effetti ottici, il tutto completato da altri 5 in alto; peccato che questo palco sia legato ad un triste incidente a giugno dello stesso anno, per il quale hanno dovuto rimandare parte del tour.In ogni caso, una messa in scena incredibile.
Stesso discorso per la famosa piramide di schermi dei Muse dell'indoor tour del 2012

Tornando ai Daft Punk, impossibile non citare il famoso casco che i due francesi indossano, integrato perfettamente nel concetto visuale della piramide e dal casco robotico del duo, arriviamo al famossisimo casco di DeadMau5.
Lo spettacolo del dj canadese è il punto forte dei suoi live.
Malgrado sia complicato comprendere come Zimmerman possa effettivamente fare qualcosa dal vivo con quello che ha in testa per quanto abbia telecamere e schermi per vedere, lo show è visualmente tanto coinvolgente da vincere sulle mancanze che può avere la sua musica, passando da uno stile all'altro e senza distinguersi in particolare per nessun tema.
Il casco è il vero spettacolo e i 3 blocchi di cubi inclinati mappeati sotto la console permettono un effetto 3d che visto dal centro della pista è semplicemente incredibile. Peccato per la musica che non sia al 100% coinvolgente e per questo ad un certo punto può arrivare ad annoiare, essendo principalmente più mero e proprio show che rappresentazione di un concetto.

Parlando esclusivamente di visuals, altro caso interessante è quello Dj Shadow nel tour con Cut Chemist, e il video scratch live, ma venendo da NinjaTunes la cosa non stupisce.
Uno dei rimpianti più grandi che abbiamo, e non aver visto lo show di Amos Tobin nel Sonar del 2012.

A questa categoria più fortemente visuale, forse sarebbe il caso di aggiungere lo spettacolo in 3d di Kraftwerk dato al Sonar di quest'anno, ma per la grandezza dell'evento, è meglio dedicargli un post a parte.

Ps Le foto son prese da altre fonti per internet, in quanto possibile verranno cambiate per immagini scattate nei differenti eventi. Dove e' stato possibile, viene citata la fonte






martedì 2 luglio 2013

Pixies, Pixies, Pixies, Pixies!

Era strano che dopo il Primavera Kim Deal annunciasse la sua separazione dal gruppo, ancora più strana l' uscita di una canzone inedita la settimana scorsa,  ma l' annuncio di un tour europeo stamattina ha superato qualsiasi aspettativa.
A novembre finalmente potremo rivedere in Italia il 4 e a Madrid il 7 una delle migliori band indipendenti della musica in assoluto nuovamente in tour per tutto il vecchio continente, Madrid, Lisbona, Stoccolma, Milano, Londra, Parigi. Francis Black , Joey Santiago e DAvid Lovering saranno accompagnati al basso da KIm Shattuck, al posto della Deal

Per chi non ha mai visto il gruppo è un occasione da non perdere assolutamente.
Black Francis dice che stanno provando 80 canzoni e non avranno una setlist fissa ad ogni concerto.
Insieme ai Cure, i Pixies sono uno dei gruppi migliori al mondo....
Qui lasciò la nuova canzone








Il concerto al PS del 2010 é stato uno dei concerti migliori a cui sono mai andata in vita mia, una setlist incredibile :




Update!!! Dopo aver venduto tutti i biglietti in 2 giorni, i Pixies anunciano seconda data il venerdi 8 sempre nella Riviera.
 
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