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mercoledì 21 agosto 2013

Robbie Williams: la musica al cinema senza la censura del montaggio

Avvertenza: Questo non è un post sui Take That anche se dalla premessa possa sembrarlo.
Quando a 14 anni adoravo i Take That il mio preferito era Mark Owen, ma mai dubitavo del fatto che una volta che il gruppo si fosse separato l'unica persona che aveva sufficiente talento e carisma per trasformarsi in una super pop star fosse Robbie Williams.
Son conosciuti i motivi di abbandono del gruppo da parte del piu' giovane dei 5.. talento frustrato dalle regole della boy band, consumatore di alcohol e droghe, leone in gabbia sotto l'egemonia di Gary Barlow, tanto che dopo "Nobody else", unico album in cui Williams non canta solo neanche una canzone era logico abbandonasse. Con Freedom molti lo avevamo dato per morto, ma e' bastato che uscisse "Life they a lens" e i suoi numerossisimi singoli per capire che ci sbagliavamo.
Io Robbie non sono mai riuscita a vederlo in un concerto.
L'ho visto a Milano nel 98, agli Ema  cantare Millennium e l'ho cercato nella festa successiva dove purtroppo vidi solo a Natalie Appleton, sorella della sua ragazza del momento rubatole poi dall'ex amico Liam Gallagher da cui poi nacque "Moonson".
Poi l'ho visto ad Amsterdam, nel Progress Tour, rischiando di non vedere ne a lui ne ai suoi compagni di gruppo, per via di una intossicazione che si prese a Copenaghen per colpa di un'aragosta, e i suoi 20 minuti cantando 5 canzoni mi sarebbero valsi il concerto intero della reunion dei Take That che in ogni caso, da buona fan, e' stato uno dei concerti piu' emozionanti che ho visto in vita mia.
E ieri l'ho visto al cinema.

Era la prima volta che provavo l'esperienza di vedere un concerto in diretta in retrasmissione e non sul posto, e francamente ero molto scettica, ma dopo le due ore passate ieri in sala non ho dubbi ne sia valsa completamente la pena.
Per quanto puo' sembrare strano, andare al cinema a vedere una retrasmissione a tempo reale di un concerto non ha niente a che vedere con vedere un dvd in casa, ed esattamente come lo spazio del cinema converte la visione di un film in una esperienza differente rispetto ad una domestica, vedere un concerto in questo spazio lo mostra in maniera differente, perfetta a livello di immagine e suono e con la possibilita' di non perdersi neanche un dettaglio. 


Oltre a questo il punto principale e' la mancanza assoluta di montaggio, e vedere la realta' del concerto cosi' come sta passando in quel momento, con i suoi pro e contro.
Nel caso di Robbie Williams il pro che si apprezza di piú e' la mancanza assoluta di censura a differenza di ció che passa nei suoi dvd; che l'artista sia cresciuto, maturato e diventato padre, non toglie che non possa far a meno del suo personaggio di schizzato ribelle con continue cadute nel politicamente incorretto come nel caso di una ironica apologia delle droghe, E' complicato credere che molto non sia un ruolo che ormai tiene stabilito, ma non possiamo dimenticare che come lui anche il suo pubblico e' cresciuto, con una eta' media di minimo 30 anni,che lo autorizza a continuare a dire quello che gli pare.

La diretta annulla la censura, e Robbie Williams parla senza freni per le 2 ore di concerto.
A parte ció che dice, in questo megashow che puo'essere visto contemporaneamente in tutta europa, di improvvisazione ce ne e' poca, e non sorprende leggere che il momento che canta "Baby one more time" quando se ne va dal palco, appaia in tutte le setlist del tour.
Robbie e' uno showman incredibile, a prescindire se possa piacere o meno la sua musica. Come ormai di rito, si presenta volando sul palco, e inizia a divorarsi la scena con il classico "Let me entertain you".

Si iniziano quindi a provare i primi fastidi del cinema, non si puo' ballare, non si puo' cantare, solo si puo' apprezzare uno spettacolo come mai potremmo fare in uno stadio.
La setlist e' equilibrata, poco del nuovo album e per la maggior parte grandi successi, le due ore passano volando.
Iconograficamente e' un eccesso del suo ego. Tutto e' a forma della sua testa. Se coi Take That mi sopresi per l'eleganza dell'ultimo tour, con Robbie tutto e' troppo, ma dal vivo l'impatto visivo deve essere incredibile.






Dice che a 3 ore del concerto lo stavano per annullare per un forte mal di schiena, ma grazie alle droghe e' sul palco questa sera. Io non so se e' un caso, ma due volte l'ho visto dal "vivo" (se cosi' possiamo chiamare l'esperienza di ieri sera), e due volte stava per annullare il concerto perche' malato. E' un classico di Robbie?
Sulle note di "Walk on the wildside" canta Never Forget, sul riff di "Highway to hell" inizia Kids.
Prende una ragazza dal pubblico, casualmente ha 29 anni, quasi giovane per la media, come siamo invecchiati noi fans dei Take That!

Per piu' della meta' del concerto mi domandavo a che serviva quel fondo gigantesco con in mezzo solo la sua testa perche' non veniva utilizzato per proiettare video, fino alla seconda parte del concerto dove si puo' apprezzare in pieno la scenografia.
Con "Me and my monkeys" i visuals sono mappeati sulla faccia gigante del cantante con un curioso morphing fra il suo viso e una scimmia, al centro di un enorme schermo di leds con proiezioni.
Per Rock dj le teste si trasformano in palle da discoteca, a Rudebox il palco si riempe di orsetti di gomma.
Il finale con "Feel", "She's the one" e "Angels" e' l'apoteosi per noi fans, e meno male che stando al cinema, vinceva la vergogna sulla commozione, che Già troppo abbiamo pianto sulle note Del grande successo di Robbie.
Una cosa ho capito dopo la diretta di ieri sera: se un giorno mi compro un biglietto vip, me lo compro per lui.

Robbie non e' mai stato la mia principale passione, musicalmente ha dei singoli potentissimi ma ha anche tantissime canzoni di ripieno, pero' e' un grandissimo interprete, un grande show man con una grandissima voce. Semplicemente e' un animale da spettacolo, e deve essere stata dura per Gary cercare di tenerlo in secondo piano per anni.

Non penso mi ricapitera' facilmente di avere l'occasione di vedere un concerto in diretta al cinema come ieri sera, pochi sono gli artisti che hanno la sicurezza di giocarsela in eurovisione dal vivo, soprattutto nel mondo del pop.
Quando ironicamente salutava agli spagnoli presenti a Tallin dicendo che meno male stessero li' perche' tanto lui in Spagna non va, ho compreso che si, vale la pena viaggiare per vedere un suo spettacolo e non solo per quando torna con i Take That.

Nel cinema mi é mancato ballare, cantare, ma ho potuto vedere un concerto in diretta come mai l' avrei potuto apprezzare dal vivo, e confermare l'idea che RObbie WIlliams sia veramente, come lui stesso dice, una super pop star come pochi negli ultimi anni, é che come carisma se li mangia tutti.
Le foto sono tutte prese da internet ad eccezione dell'unica dentro al cinema, le fonti sono varie fra cui robbiewilliams.com

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