Arriviamo al Primavera alle 15 e 30 con una missione: ottenere i biglietti per l'Hidden show dei Battles.
Fin dal primo momento la sensazione è che come ogni anno, il giovedi sarà il giorno in cui la prevalenza degli spettatori è indiscutibilmente straniera, tantissimi italiani e tantissima gente del resto d'Europa, ma momentaneamente pochi spagnoli in fila per entrare.
Alle 16 le porte si aprono e corriamo all'info point per prendere i pass dei Battles, inizialmente con un po' di caos, subito moderato dall'organizzazione ordinando la massa in due file regolari. I biglietti finiscono in meno di 10 minuti.
Ottenuto il nostro obiettivo usciamo di corsa per prendere un taxi che ci porterà all'Apollo per il primo concerto della giornata a cui assistiamo: gli Interpol.
L'Apolo è stracolmo e purtroppo per la fila abbiamo perso i primi 20 minuti del concerto iniziato puntualmente alle 17.00 per rispettare gli orari.
Il Live del gruppo americano, personalmente uno dei più aspettati, non rende molto dentro la sala e mi ricorda un po' la stessa impressione che ho avuto vedendo il gruppo l'ultima volta nel Palacio VistaAlegre a Madrid in confronto a quando li vidi già al al Summercase e al Primavera del 2011 . Gli Interpol son un gruppo da sentire all'aperto e senza dubbio il concerto del venerdì sera ci riserverà migliori soprese rispetto a quest'assaggio.
Evil suona come quarta canzone e la dimensione più familiare di una sala abilitita per concerti di dimensioni minori rende comunque questo concerto speciale come inizio del festival, anche se non particolarmente potente.
Finito il concerto si ritorna di nuovo correndo al Forum, questa volta per arrivare a tempo e trovare il famoso "Hidden stage", tanto hidden che perdiamo 40 minuti a trovarlo!! E' la prima volta che entriamo in questo spazio ed è grandissima la sopresa quando scopriamo che non è altro che il parcheggio del Forum abilitato a zona di concerti. Come sempre il live dei Battles non ci delude, peccato per il suono non agevolato dallo spazio in sè, ed essenziale per un gruppo di questo genere.
Un dato curioso è il fatto che uno spazio patrocinato da Heineken non abbia neanche un bar o un "mochillaman" per comprare una birra.
Finito il concerto dei Battles inizia il caos della organizzazione della tabella di marcia del primo giorno del Primavera che ci porterà a vivere questa prima giornata un po' come "pollos sin cabeza", girando da un palco all'altro per ambientarci senza riuscire a vedere nulla concretamente.
Dopo una rapida visita alla Zona Pro e lo stupore provocato dalla convizione che sia l'unica zona stampa, ci rechiamo a vedere una parte del concerto dei "Replacements" per poi spostarci al palco H&M Pro ad ascoltare gli israeliani "Acollective", un mix di un po' di qualsiasi stile musicale.
Questa sera ci perdiamo i principali headliner Antony and The Jonhson e Black Keys e ci muoviamo di più nella zona Atp, Rayban, Adidas e Pitchfork, andando prima a vedere gli Spiritualized per poi recarci a Tyler The Creator che insieme a Jungle e Weatherhall, è uno dei nostri artisti più aspettati.
Purtroppo non l'abbiamo potuto vedere particolarmente bene, vista l'inclinazione del parterre del Pitchfork, uno dei palchi più problematici per via della sua posizione: se sei basso e non entri nel centro della pista o al laterale destro, scordati di vedere qualcosa per colpa dell'altipiano su cui è messo, se poi inizia la brezza marina tipica delle notti del Forum meglio optare per un altro concerto.
Questi piccoli dettagli come i problemi del Pitchfork, le distanze e i nomi dei palchi che per fortuna stanno sempre nella stessa posizione da due anni sono piccoli incovenienti essenziali del primo giorno per poi poter apprezzare al massimo le due giornate successive.
Ritornando a Tyler.. ce lo aspettavamo un po' meglio. Io comunque non sono una grande fan del hip hop, quindi nell'insieme posso dire che il concerto mi ha sorpreso piacevolmente.
Da Tyler decidiamo riposare un po' nella Bowers & Wilkins Sound System aspettando a Maceo Plex, e decidendo rinunciare a Simian Mobile Disco.
Il Bowers è una delle mie zone preferite, probabilmente perchè dal primo minuto suona musica elettronica, cosa che purtroppo secondo me manca nel Primavera Sound da quando il festival ha raggiunto queste dimensioni così grandi.
Passiamo quindi a vedere per un po' agli italiani Dennis The Night & The Panic Party che non ci deludono affatto per poi andare a James Blake nell'Heineken, esattamente al fondo di tutto il festival.
Blake ci sorprende come sempre, in disco mi sembra terribilmente noioso ma dal vivo è tutt'altra cosa e riprovo quindi la stessa sensione dello scorso Primavera a cui l'inglese ha partecipato.
Le lente intimiste non son opportune per questa ora, ma le canzoni più ritmiche scandite dai bassi sono perfette.
A questo punto già abbiamo perso praticamente tutto il concerto dei Jungle nel RayBan e come l'anno scorso con i Cromeo, mi rendo conto di essermi persa uno dei concerti più divertenti della serata.
Vediamo l'ultima canzone e aspettiamo Andrew Weatherhall.
Dopo 40 minuti dell'inglese, per quanto fosse forse la cosa che aspettavo ballare di più della giornata, la stanchezza vince e decidiamo abbandonare la missione per questo primo giorno che come al solito è stato il giorno in cui siamo riusciti a vedere meno concerti in assoluto.
Domani sarà un'altra storia...
Un dato curioso è il fatto che uno spazio patrocinato da Heineken non abbia neanche un bar o un "mochillaman" per comprare una birra.
Finito il concerto dei Battles inizia il caos della organizzazione della tabella di marcia del primo giorno del Primavera che ci porterà a vivere questa prima giornata un po' come "pollos sin cabeza", girando da un palco all'altro per ambientarci senza riuscire a vedere nulla concretamente.
Tyler The Creator- foto de Dani Canto |
Questa sera ci perdiamo i principali headliner Antony and The Jonhson e Black Keys e ci muoviamo di più nella zona Atp, Rayban, Adidas e Pitchfork, andando prima a vedere gli Spiritualized per poi recarci a Tyler The Creator che insieme a Jungle e Weatherhall, è uno dei nostri artisti più aspettati.
Purtroppo non l'abbiamo potuto vedere particolarmente bene, vista l'inclinazione del parterre del Pitchfork, uno dei palchi più problematici per via della sua posizione: se sei basso e non entri nel centro della pista o al laterale destro, scordati di vedere qualcosa per colpa dell'altipiano su cui è messo, se poi inizia la brezza marina tipica delle notti del Forum meglio optare per un altro concerto.
Questi piccoli dettagli come i problemi del Pitchfork, le distanze e i nomi dei palchi che per fortuna stanno sempre nella stessa posizione da due anni sono piccoli incovenienti essenziali del primo giorno per poi poter apprezzare al massimo le due giornate successive.
Ritornando a Tyler.. ce lo aspettavamo un po' meglio. Io comunque non sono una grande fan del hip hop, quindi nell'insieme posso dire che il concerto mi ha sorpreso piacevolmente.
Da Tyler decidiamo riposare un po' nella Bowers & Wilkins Sound System aspettando a Maceo Plex, e decidendo rinunciare a Simian Mobile Disco.
Il Bowers è una delle mie zone preferite, probabilmente perchè dal primo minuto suona musica elettronica, cosa che purtroppo secondo me manca nel Primavera Sound da quando il festival ha raggiunto queste dimensioni così grandi.
Passiamo quindi a vedere per un po' agli italiani Dennis The Night & The Panic Party che non ci deludono affatto per poi andare a James Blake nell'Heineken, esattamente al fondo di tutto il festival.
Blake ci sorprende come sempre, in disco mi sembra terribilmente noioso ma dal vivo è tutt'altra cosa e riprovo quindi la stessa sensione dello scorso Primavera a cui l'inglese ha partecipato.
Le lente intimiste non son opportune per questa ora, ma le canzoni più ritmiche scandite dai bassi sono perfette.
JUNGLE Foto di Xarlene |
Vediamo l'ultima canzone e aspettiamo Andrew Weatherhall.
Dopo 40 minuti dell'inglese, per quanto fosse forse la cosa che aspettavo ballare di più della giornata, la stanchezza vince e decidiamo abbandonare la missione per questo primo giorno che come al solito è stato il giorno in cui siamo riusciti a vedere meno concerti in assoluto.
Domani sarà un'altra storia...
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